Ciao Cryptodummies,
con questa prima newsletter partiamo dalle basi: cos’è la Blockchain?
La Blockchain si può descrivere come un database pubblico che viene aggiornato e condiviso fra molti computer in una rete. E cioè, nel web che abbiamo conosciuto finora le informazioni vengono custodite in un unico server (computer) che ne dispone al 100%, mentre nell’infrastruttura Blockchain tutti i computer che vi partecipano condividono tutti le stesse identiche informazioni.
Ok, ma com’è possibile che tanti computer, in qualsiasi parte del mondo riescano a condividere lo stesso database?
È possibile grazie alla tecnologia Distributed Ledger (che possiamo tradurre in Registro Distribuito): le informazioni, o anche transazioni, vengono raggruppate in un singolo Blocco che poi qualche computer (Nodo) che partecipa alla rete convalida e condivide con tutti gli altri.
Ok, facciamo un esempio: immagina che nei prossimi minuti nel mondo vengano fatte X transazioni in Bitcoin, ecco, quelle transazioni verranno raggruppate in un singolo Blocco che verrà validato da un computer della rete e poi distribuito a tutti gli altri.
Il risultato è una catena di Blocchi validati che si susseguono uno dietro l’altro con una cadenza specifica che è un po’ il respiro della Blockchain. E questi blocchi finiscono tutti in un unico Registro Distribuito, che vuol dire condiviso da tutti i computer partecipanti alla rete.
Questo permette che il database della Blockchain sia sempre custodito e aggiornato su più computer (che come ormai avrai capito vengono chiamati Nodi), sia sempre online, sicuro e trasparente. La cosa intelligente è che ogni Nodo (computer) che partecipa alla Blockchain contiene tutta la storia della Blockchain, questo perché ogni Nodo ha accesso al Registro Distribuito, così può accorgersi se dovesse essere fatta una validazione fraudolenta. Insomma, alla fine è come se tutti i Nodi si controllassero a vicenda.
Bene, ma chi decide chi approva quel singolo Blocco che poi verrà inserito nel Registro Distribuito?
Detto in termini semplici il processo di validazione rappresenta una vera e proprio gara fra Nodi che si mettono in competizione per validare un singolo Blocco per ottenere una ricompensa. Per ora vi basti sapere questo se non volete che vi scoppi la testa: è una cosa complessa che affronteremo nella seconda newsletter, aggiungo solo che al momento ci sono due principali processi di validazione, Proof of Work e Proof of Stake, e che chi convalida viene quasi sempre ricompensato con dei Tokens di quella Blockchain, tipo Bitcoin oppure Ether…
Ma facciamo un passo indietro: la Blockchain nasce nel 2009 con Bitcoin.
Satoshi Nakamoto, pseudonimo dell’anonimo inventore di Bitcoin, in seguito alla crisi finanziaria del 2008 scrive un whitepaper in cui lancia l’idea di una valuta che non dipenda da un potere unico (Banche Centrali) ma sia autosufficiente. L’idea è utopica ma piace a un gruppo di sviluppatori e di crittografi che danno vita appunto alla tecnologia dei Registri Distribuiti che alla fine si traduce nella prima Blockchain.
Un’altra cosa importante da capire è che non esiste una sola Blockchain.
La Blockchain di Bitcoin è stata la prima, e secondo molti è tuttora la più solida e sicura in assoluto, ma proprio per la sua rigidità consente un’unica applicazione, e cioè le transazioni in valuta Bitcoin. Dopodiché è nata la Blockchain Ethereum che introducendo la novità degli Smart Contracts ha dato avvio ad altre applicazioni, come le DApp (Decentralized App) e gli NFT. Dopo ancora sono arrivate tante altre Blockchain. Ma di questo ne parleremo più avanti.
Ogni Blockchain fa vita a sé: i Nodi (computer che partecipano) sono diversi, i processi di validazione sono diversi, i Tokens che usano sono diversi, le funzioni sono diverse. E inoltre le diverse Blockchain non sono interconnesse fra loro, nel senso che le informazioni del Registro Distribuito di una Blockchain non sono condivise con il Registro Distribuito di un’altra (piccolo esempio specifico: se comprate un NFT su una Blockchain questo non è riconosciuto su un’altra, quindi una persona poco seria potrebbe anche vendere lo stesso NFT su tutte le Blockchain esistenti).
Cos’hanno però in comune fra loro tutte le Blockchain?
LA DECENTRALIZZAZIONE.
Le informazioni vengono sempre registrate distribuendole fra più Nodi per garantire sicurezza informatica e resilienza dei sistemi.
TRACCIABILITÀ DEI TRASFERIMENTI.
Ciascun elemento del Registro Distribuito è tracciabile in ogni sua parte e si può risalire alla sua esatta provenienza.
DISINTERMEDIAZIONE.
Le piattaforme consentono di gestire le transazioni senza intermediari, cioè senza la presenza di enti centrali fidati.
TRASPARENZA E VERIFICABILITÀ.
Il contenuto del Registro Distribuito è trasparente e visibile a tutti, inoltre è facilmente consultabile e verificabile.
IMMUTABILITÀ DEL REGISTRO.
Una volta scritti sul registro i dati non possono essere modificati senza il consenso di tutta la Blockchain (i Nodi).
Il punto 1 è il più importante, non a caso quando si parla di Blockchain la prima cosa a cui si pensa è a un sistema Decentralizzato, privo di un potere centrale o di qualcuno che faccia da intermediario.
E di conseguenza sono interessanti le potenziali applicazioni.
Pensate alla possibilità di coniare una valuta senza l’ausilio di Banche Centrali (Bitcoin), di conservare i propri soldi in autonomia (software e hardware wallet), di fare trading al di fuori delle classiche istituzioni finanziarie (DeFi: Finanza Decentralizzata), ma anche al fatto di rinunciare per sempre a intermediari come Notai, Banche, Assicurazioni, … e considerate che questi sono solo i primi ambiti applicativi in cui la Blockchain potrebbe essere protagonista, perché siamo solo all’inizio e magari proprio uno di voi Cryptodummies avrà l’idea geniale con cui la Blockchain rivoluzionerà il suo settore d’appartenenza.
Bene, spero di essere stato sufficientemente chiaro, ma nel dubbio ecco un Piccolo Glossario che potrebbe esservi utile. Se invece avete domande potete tranquillamente farle nei commenti del post.
m.
BLOCKCHAIN.
È un’infrastruttura composta da tanti Nodi (computer) che condividono lo stesso Registro Distribuito (Database). Più alto è il numero di Nodi che partecipano alla Blockchain e più la Blockchain è sicura (nel senso che sono minori le possibilità che qualcuno riesca a contraffare le informazioni contenute nel Registro Distribuito).
DISTRIBUTED LEDGER.
È la tecnologia che sta alla base della Blockchain: invece di avere un unico computer che custodisce e gestisce un unico database, tutte le informazioni che ospita la Blockchain sono inserite in un Registro Distribuito condiviso da tanti computer (Nodi).
NODI.
Sono i computer (server) che partecipano alla Blockchain. Ogni Nodo può validare un Blocco, e ogni Nodo condivide con tutti gli altri lo stesso Registro Distribuito.
BLOCCHI.
Contengono gruppi di informazioni, o transazioni, che vengono raggruppate insieme da un algoritmo, dopodiché questo viene validato da un Nodo (Computer) e inserito nel Registro Distribuito condiviso con tutti gli altri Nodi (voilà la Blockchain).
PROCESSO DI VALIDAZIONE.
Processo attraverso il quale viene scelto un Nodo anziché un altro per validare un singolo Blocco. I processi di validazione principali sono il Proof of Work e il Proof of Stake. Ma non solo: ce ne sono anche di altri tipi.
E questo è tutto, almeno per il momento, nella prossima newsletter vedremo di affrontare meglio la questione del Processo di Validazione.
FONTI
OSSERVATORIO BLOCKCHAIN & DISTRIBUTED LEDGER DEL POLITECNICO DI MILANO.