Ciao Cryptodummies,
in questa newsletter cerco di spiegarvi cosa sono i Token, ma se vi siete persi le prime due newsletter vi consiglio di dargli una lettura veloce per capire cos’è una Blockchain (WEB3 FOR DUMMIES #1), e come funziona il Processo di Validazione di un Blocco (WEB FOR DUMMIES #2).
E ora che i primi due argomenti vi sono familiari, ecco con il nostro piccolo programma: cos’è un Token?
La traduzione in italiano di Token è Gettone, e basta questa semplice definizione per capire di cosa stiamo parlando.
Immaginate di entrare in un Casino: la prima cosa che fate è andare alla cassa per cambiare i vostri soldi, qualsiasi valuta abbiate, in Fiches. Dopodiché usate le Fiches per partecipare a qualsiasi gioco, ma anche per andare al bar e comprarvi da bere o fare tante altre cose. All’interno del Casino potete utilizzare le Fiches per fare tutto, ma al di fuori dal Casino quelle Fiches non valgono nulla, per cui prima di uscire ricambiate le vostre Fiches con la valuta che vi interessa.
I Token funzionano più o meno allo stesso modo: dentro la Blockchain potete usarli come valuta per farci qualsiasi cosa, mentre al di fuori non valgono praticamente nulla. Dico praticamente perché in realtà nel WEB3 esistono anche siti DeFi (Finanza Decentralizzata) dove è possibile scambiare un asset digitale con un altro (ma è una cosa complessa che lasciamo ai Trader e spiegheremo, forse, più avanti).
In sostanza potremmo dire che il termine Token indica la Criptovaluta, e cioè la moneta elettronica, di una particolare Blockchain, le cui transazioni vengono inserite nel Registro Distribuito.
Se poi volessimo fare i precisetti, dovremmo anche dire che la Criptovaluta della Blockchain si chiama in realtà Coin. Bitcoin ad esempio è il Coin della Blockchain Bitcoin, Ether quello della Blockchain Ethereum eccetera…
Questo perché grazie all’introduzione degli Smart Contract, tutti possono emettere dei Token anche se non hanno una loro Blockchain, ma possono farlo appoggiandosi al Registro Distribuito della Blockchain che li ospita.
Non avete capito?
Piccolo esempio egoriferito. Mettiamo che voglia emettere dei MizioToken, non mi metto certo a sviluppare una nuova Blockchain, invece mi appoggio a una Blockchain esistente, una che supporta gli Smart Contracts, Ethereum ad esempio. Scrivo uno Smart Contract dove stabilisco di distribuire un MizioToken a ogni subscriber di questa newsletter. Quanto varrebbero i MizioToken? Al momento sicuramente un tubo, ma mettiamo che io prometta un lingotto d’oro a tutti quelli che rimangono iscritti fino alla fine dell’anno.
Facendola semplice, il Token è un gettone creato utilizzando la Blockchain di una Coin esistente, ma anche un insieme di informazioni digitali all’interno di una Blockchain che conferiscono un diritto a un determinato soggetto (un lingotto d’oro ai miei subscribers).
Pertanto Tokenizzare significa generare un Token nel mondo virtuale e collegarlo a un bene esistente nel mondo reale mediante l’utilizzo degli Smart Contract.
Bene.
Ora che avete capito cosa sono i Token, però dovete capire anche la differenza fra i Token Fungibili e i Token Non Fungibile.
I Token sono Fungibili se sono uguali l’uno all’altro, e cioè se appartengono a una stessa categoria come per esempio il grano, il petrolio o il denaro. Una moneta da 1 euro ha esattamente lo stesso valore di un’altra moneta analoga, il valore di un Bitcoin è identico a quello di un altro Bitcoin, e questo nonostante questo valore fluttui nel tempo. Di conseguenza tutte le Criptovalute sono Token Fungibili poiché hanno l’obiettivo di funzionare come mezzo di scambio.
I Token Non Fungibili hanno invece la caratteristica di essere unici, non sostituibili, non ripetibili e non divisibili. Tra i beni Non Fungibili possiamo pensare a quadri, eventi musicali, contratti di vendita e, in generale, a beni o servizi con qualità uniche e irripetibili.
In inglese i Token Non Fungibili si traducono in Non-Fungible Token e nell’acronimo NFT. Da qui arriviamo a dire che un NFT rappresenta un certificato digitale basato sulla tecnologia Blockchain che può essere acquistato e venduto online utilizzando varie criptovalute.
Ma per ora fermiamoci qui: degli NFT parleremo più nello specifico nella prossima newsletter.
Adesso godetevi il solito piccolo glossario, rigorosamente non in ordine alfabetico.
Se invece avete ancora problemi a capire il funzionamento della Blockchain rileggetevi pure le newsletter precedenti: WEB3 FOR DUMMIES #1 e WEB3FORDUMMIES #2.
m.
TOKEN.
I Token sono i gettoni della Blockchain, cioè frazioni di una criptovaluta emessa dalla Blockchain che vengono scambiati tra gli utenti mediante scambi che vengono memorizzati sul Registro Distribuito della rete.
COIN.
È la criptovaluta nativa della Blockcahin, mentre i precisetti chiamano Token i gettoni che non sono nativi di quella Blockchain ma si appoggiano a essa grazie agli Smart Contract.
TOKEN FUNGIBILI.
Sono quelli che sono uguali l’uno all’altro: devono cioè appartenere a una medesima categoria come per esempio il grano, il petrolio o il denaro. Sono frazionabili. Tutte le criptovalute ad esempio sono Token Fungibili poiché hanno l’obiettivo di funzionare come mezzo di scambio.
TOKEN NON FUNGIBILI.
I Token Non Fungibili hanno invece la caratteristica di essere unici, non sostituibili, non ripetibili e non divisibili: quadri, eventi musicali, contratti di vendita... Rappresentano beni o servizi con qualità uniche e irripetibili. In inglese si traducono in Non-Fungible Tokens, da cui l’acronimo NFT.
TOKENIZZARE.
Generare un Token nel mondo virtuale e collegarlo a un bene esistente nel mondo reale mediante l’utilizzo degli Smart Contract.